Imparare Pugilato – L’Allenamento – Test Match
A cosa serve
Come si fa
Premessa/Finalità
Con tutto quello che si sente dai media… Aggressioni, viuolenze,… …imparare a difedersi da una possibile aggressione al giorno d’oggi è quasi fondamentale!
Quello che vorrei insegnare in questo corso sono delle tecniche di base che potrebbero essere risolutive durante una aggressione in strada. La consapevolezza delle proprie capacità rafforza anche la fiducia in noi stessi così da affrontare le situazioni di pericolo in modo differente.
Nel corso verranno spiegate tecniche dissuasive e di atteggiamento sia psicologico che fisico per la prevenzione quotidiana in contesti differenti.
Durante le lezioni ci saranno delle spiegazioni teoriche seguite da prove tecniche, prese, colpi, bloccaggi, contrattacco che verranno effettuati con attrezzature idonee per permettere ai partecipanti di preservare la propria incolumità fisica e nello stesso tempo di poter provare serenamente ma con determinazione le tecniche spiegate dal docente.
Saranno presenti un massimo di 8-10 persone per istruttore.
Per la partecipazione al corso è obbligatorio presentare il certificato medico per la pratica di attività sportiva non agonistica. (in grassetto)
Abbigliamento
Abiti e scarpe sportive ed un asciugamano/piccolo telo.
Durata
12 ore suddivise in 2 giornate della durata di 6 ore ciascuna. dalle 9.00 alle 17.00 circa compresa la pausa pranzo.
Costo
110,00 euro a persona dove è inclusa la partecipazione al corso e una assicurazione di copertura durante le lezioni.
Perni e Rotazioni
I perni e le rotazioni spesso sono confusi tra loro. Come per lo spostamento ed il semispostamento, la differenza sta nel fatto che nel perno si muove un piede solo, mentre nelle rotazioni si spostano entrambi i piedi.
I Perni
Per effettuare il perno il Pugile porta il peso sulla gamba che deve spostare il corpo, sollevando dal peso il piede destinato a fare perno. Una volta caricato il peso, spinge ruotando sulla parte anteriore della pianta del piede sollevato dal peso, fino ad arrivare stabile su entrambe le gambe appena il piede che spinge tocca terra.
I perni in attacco non devono necessariamente essere ampi, basta spostare il piede anche meno di 45° per essere già fuori dall’asse di combattimento dell’avversario: posizione in cui si rimane fuori dalla traiettoria dei suoi colpi.
Per un Pugile con guardia sinistra è molto usato il perno in rotazione a sinistra; ma si deve essere in grado anche di eseguire il perno ruotando dalla parte opposta: avere un bagaglio di colpi più ampio può sempre essere utile sul ring!
I perni in difesa, invece, possono avere degli angoli di spostamento anche più grandi di 90°, in modo che il Pugile riesca ad uscire più velocemente dall’attacco dal quale si sta difendendo. Pensiamo, ad esempio, quando si è alle corde e si vuole uscire dall’attacco dell’avversario, il perno va fatto ampio per riuscire a prendere il centro del ring in meno tempo possibile.
Le Rotazioni
Con le rotazioni è il Pugile che ruota attorno all’avversario. Quindi è come se eseguisse degli spostamenti laterali a cerchio attorno all’avversario.
È necessario differenziare il tipo di rotazione in base alla distanza che si ha dall’avversario: se l’avversario è vicino tanto che si può essere colpiti da eventuali attacchi, le rotazioni dovranno essere effettuate a passi brevi e lenti, in modo da tenere sempre la stabilità delle gambe, e di conseguenza, la posizione di guardia. Nel caso in cui l’avversario fosse ad una distanza lontana da non correre il rischio di ricevere dei colpi, le rotazioni possono essere effettuate un po’ più veloci e a passi più grandi. In quest’ultima situazione sarà necessario fare attenzione a non unire o incrociare i piedi.
Spostamenti
Gli spostamenti: al contrario dei semispostamenti, si spostano entrambi i piedi. Utilissimi da applicare sul ring sono gli spostamenti in avanti ed indietro. La modalità è la seguente: il Pugile deve sempre aumentare la distanza fra le gambe per poi riunirle (si allarga e poi si chiude, NON il contrario). Per lo spostamento in avanti, il Pugile spinge con la gamba dietro e si ferma con quella davanti e viceversa, nel caso di spostamento indietro.
La gamba che segue, si deve spostare della stessa distanza con cui si è spostata la prima, per ritrovarsi stabili nel proprio asse di combattimento. Il tutto va eseguito sulle punte senza appoggiare completamente la pianta del piede, al fine di avere mobilità, elasticità e agilità nelle gambe.
Per gli spostamenti laterali, invece, il Pugile deve caricare il peso sulla gamba opposta alla direzione che si vuole muovere, spingere e spostare il piede sollevato dal peso del corpo. Poi deve avvicinare il piede iniziale (che ha dato la spinta) fino a ritrovarsi nella posizione di guardia, stabile e bilanciato sulle gambe. È possibile fare uno spostamento laterale sia a destra che a sinistra.
Semispostamenti e Cambi di Guardia
I semispostamenti: non vanno spostati entrambi i piedi, ma uno solo. Nell’eseguire un semispostamento il Pugile deve spostare un piede ad una certa distanza per poi ritornare nella posizione di guardia. La distanza non è sempre la stessa, ma varia in base alla situazione. L’importate è che il piede ritorni perfettamente nella posizione di guardia. Infine quando si sposta il piede, non bisogna appoggiarlo completamente a terra, il tallone deve rimanere sollevato: il Pugile rimane sulla punta per essere pronto a rientrare in guardia, quando vuole, senza perdere tempo.
I semispostamenti possono essere in avanti o indietro, laterali oppure diagonali. Questo tipo di semispostamenti sono piuttosto semplici: si sposta il piede interessato in una delle 4 direzioni.
Quelli diagonali, invece, posso essere:
Esistono altri due semispostamenti ‘avanti-diagonale-destro’ e ‘indietro-diagonale-sinistro’: questi semispostamenti fanno eseguire al Pugile un cambio di guardia rispetto all’avversario, facendo perno sul piede che non si sposta. Comunemente sono anche chiamati ‘cambio di guardia in avanti’ e ‘cambio di guardia indietro’.
Il montante è un colpo che va dal basso verso l’alto.
Può essere sia alto che basso.
Montante Alto
Sinistro
Per tirare nel modo corretto questo colpo, oltre che essere caricato ruotando il bacino, il pugile deve abbassarsi leggermente sulle gambe. Nel momento in cui il pugile decide di scaricare il colpo, ‘rilascia’ la forza del bacino e delle gambe, spingendo dal basso verso l’alto. La mano deve arrivare ad impattare sotto al mento dell’avversario con il dorso rivolto verso l’avversario. Il mento deve essere protetto dalla spalla del colpo che si sta tirando e dall’altra mano.
Per tirare il montante sinistro, il pugile abbassa di poco le gambe e ruota il bacino leggermente verso sinistra: in questa fase le braccia sono ancora attaccate al corpo. Quando decide, stacca il braccio dal corpo, e rilasciando la forza del bacino, spinge con le gambe verso l’alto. Attenzione però a non spingere con le gambe fino a stenderle completamente: le gambe devono sempre tenere stabile il corpo.
Destro
Per il Montante destro il pugile ruota il bacino verso destra; quando tira il colpo stacca il braccio dal corpo, la spalla destra e la mano sinistra rimangono a protezione del mento.
Montante Basso
Anche per il Montante basso, le fasi sono le stesse del montante alto. La differenza è che all’ultimo il pugile deve aprire di più l’angolo del braccio che sta sferrando il colpo, impattando nel busto dell’avversario, con il dorso della mano rivolto verso terra.
Il diretto è un colpo che deve essere tirato quando si è distanti dall’avversario. L’asse di combattimento è alla lunga distanza.
Il diretto può essere alto o basso.
Diretto Alto
Sinistro
Partendo dalla posizione di guardia, il braccio davanti deve allungarsi ed in contemporanea deve ruotare anche la mano, in modo da arrivare all’impatto con il dorso verso l’alto. Il polso deve rimanere in linea con la spalla. La mano destra è sempre attaccata al mento, la spalla sinistra copre l’altra parte del mento e la spalla destra deve rimanere nascosta dietro, in modo da riuscire ad allungare il più possibile le braccia senza però buttarsi in avanti con il corpo. La gamba sinistra spinge in direzione del colpo.
Nel pugilato ogni colpo parte dalla rotazione del bacino, usando la gamba che spinge in direzione del colpo e il braccio che arriva ad impattare con l’avversario determinando la traiettoria ed il tipo di colpo. Quindi la potenza di ogni colpo parte dal tallone fino ad arrivare nel pugno scaricando la forza di TUTTO il corpo.
Destro
Per tirare il diretto destro: mentre il braccio destro si allunga in avanti la mano sinistra rientra a coprire il mento. La spalla destra, invece, si posiziona in copertura del mento dall’altra parte e la spalla sinistra va a nascondersi dietro alle spalle. Infine la gamba destra spinge in direzione del colpo (in questo caso in avanti). Attenzione, anche per questo colpo il pugile deve mantenere bilanciato il proprio baricentro, evitando di buttarsi in avanti per non avvicinarsi troppo all’avversario, evitandone così eventuali colpi.
Diretto Basso
Oltre al diretto alto, nel pugilato esiste anche il diretto basso: il pugile deve mirare al plesso solare (insieme di terminazioni nervose che si trovano nella parte addominale del corpo, esattamente sotto il diaframma), alla bocca dello stomaco o al ventre. Per tirare il diretto sinistro basso il pugile deve abbassare leggermente le gambe ed abbassare la traiettoria del colpo, il polso non sarà più allineato alla spalla ma sarà leggermente più in basso.
Il diretto basso, tendenzialmente, si tira solo con il sinistro, in quanto per tirare questo colpo con il destro, il pugile si avvicina un po’ all’avversario e correrebbe il rischio di ricevere un colpo.
Il Gancio è un colpo che va dall’esterno verso l’interno. La posizione di guarda è quella della corta distanza.
Come per i diretti, anche i ganci possono essere alti o bassi.
Gancio Alto
Sinistro
Per tirare il gancio sinistro il pugile esegue una piccola rotazione del bacino verso sinistra, come se si stesse caricando una molla, e poi rilascia la forza ruotando oltre che il bacino anche completamente le spalle in modo da nascondere quella destra dietro alla sinistra. Il braccio, invece, deve seguire la traiettoria da sinistra verso destra tenendo polso, gomito e spalla tutti allineati alla stessa distanza da terra. Il dorso della mano deve essere rivolto verso l’alto. Infine il mento è protetto dal pugno destro e dalla spalla sinistra.
Il pugno sinistro si stacca dalla faccia solo nel momento in cui si decide di tirare il colpo e non mentre lo si sta caricando.
La testa è sempre ferma che guarda l’avversario, mentre il piede sinistro spinge in direzione del colpo, girando la punta del piede verso destra.
Destro
Per tirare il gancio destro bisogna fare il movimento contrario: il pugile carica il colpo girando il bacino verso destra: le mani e le braccia in questo momento sono sempre attaccate al corpo (pugni in faccia e gomiti ai fianchi). Quando il pugile inizia a ruotare il bacino per scaricare il colpo, stacca il pugno destro dalla faccia e porta la mano sinistra in protezione del mento. Il mento infine viene protetto anche dall’altra parte dalla spalla destra. La spalla destra nasconde la sinistra e infine il piede destro direziona la punta verso sinistra spingendo nella direzione del colpo.
Gancio Basso
Il Gancio basso segue lo stesso metodo del gancio alto. L’unica differenza è che nel momento in cui il braccio si stacca dal corpo, le gambe si piegano leggermente ed il polso si abbassa rispetto alla spalla; polso, gomito e spalla non avranno più la stessa distanza dal suolo. L’impatto deve essere nel fianco, sopra la cintura dell’avversario. Tutto il resto del movimento rimane invariato e la protezione del mento è la solita: il mento è protetto dalla spalla del braccio che sta tirando il colpo e dall’altra mano.
Per difendersi dai montanti si deve bloccare il colpo dell’avversario con la mano incrociata. Per bloccare il montante alto bisogna ruotare la mano all’altezza del mento e mettere tutto il peso del corpo per contrastare il colpo dell’avversario, che sta per impattare sul mento. Per bloccare il montante destro dell’avversario si usa la mano destra, e viceversa; così facendo ci si ritrova ad avere la mano libera per sferrare un eventuale colpo di contrattacco dalla parte in cui l’avversario potrebbe risultare più scoperto. Utilizzare invece la mano opposta per difendersi dai colpi non è un errore, perché in questo caso lo scopo è difendersi: l’importate è bloccare e non prendere il colpo dell’avversario. Vedendo l’azione in un’ottica di insieme, durante un incontro l’utilizzo della mano ‘sbagliata’ non permetterebbe di avere libero il pugno per sferrare un contrattacco (la mano libera che potrebbe contrattaccare sarebbe dalla parte dove l’avversario è più chiuso).
La difesa del montante basso, invece, ha una modalità ben precisa. Il montante basso deve essere bloccato sempre con i gomiti attaccati al corpo e ruotando leggermente il bacino, in modo che il gomito arrivi nella parte frontale del busto. Il montante destro dell’avversario si blocca con il gomito sinistro ruotando leggermente il bacino verso destra. Se si riesce a prevedere il colpo dell’avversario in tempo, il gomito arriva nel punto giusto pronto a proteggere il busto; nel caso invece la rotazione del bacino fosse leggermente in ritardo, usando il gomito sinistro si riuscirebbe almeno a smorzare il colpo e non prenderlo in pieno nello stomaco.
Il modo errato per difendersi? Sul montante destro si usa a protezione il gomito destro: se si è in tempo e si riesce a mettere il gomito davanti prima che il colpo arrivi a segno, bene, ci si è protetti. Ma nel caso si fosse in ritardo, usando il gomito sbagliato, non si riuscirebbe neanche a smorzare il colpo e lo si prenderebbe direttamente nello stomaco. Ecco perché sul montante destro, ci si protegge con il gomito sinistro, e sul montante sinistro, ci si protegge con il gomito destro.
Per difendersi dai ganci alti possono essere messe in pratica due modalità:
Per quanto riguarda i ganci bassi, invece, c’è solo un modo per difendersi: usare sempre i gomiti che bloccano i ganci dell’avversario, ammortizzando il colpo. Anche in questo caso i gomiti devono essere attaccati al corpo.
Per difendersi dai diretti ci sono 3 modi:
Le sequenze di difesa elencate sopra si riferiscono ai diretti alti. Per quanto riguarda i diretti bassi, esiste solo un modo per difendersi: bloccare il colpo con il gomito che deve rimanere attaccato al corpo.
Oltre alle gambe fondamentale è anche la posizione delle braccia, indispensabili per la propria difesa. Vi è mai capitato di vedere i pugili che provano a rialzarsi dal ring ma barcollano e ricadono a terra? Ecco quei pugili sono stati colpiti direttamente al mento. Punto sensibile del corpo, il mento può essere causa del colpo di ko in un incontro. Il mento quindi deve essere sempre coperto, vi spiego come: la mano destra è sempre attaccata al mento (io dico sempre che deve dar fastidio da tanto è attaccata), l’altra parte del mento deve essere coperta dalla spalla sinistra. Si mette il pugno sinistro davanti alla faccia, posizionato in modo che si riesce a vedere l’avversario da sopra al pugno, ma si lascia la mano in traiettoria fra la faccia e l’avversario, in modo che dia fastidio all’altro pugile, che prova a colpire il viso. Bisogna vedere la parte più stretta del polso, quella laterale, che nel frattempo deve essere dritto rispetto alla mano. Infine con il gomito sinistro faccio un angolo a ‘L’ di quasi 90°.
La posizione spiegata è per i pugili destri, per i mancini bisogna invertire tutto a specchio.
“…la boxe si fa con le gambe…”
Con questa affermazione voglio far capire che prima di salire su un ring a boxare deve passare del tempo: è importante per prima cosa imparare a camminare sul ring. Le gambe sono fondamentali per un pugile.
Vediamo come vanno posizionate. I piedi devono essere paralleli, il sinistro più avanti del destro, tutti e due rivolti leggermente verso destra e la distanza deve essere più o meno la distanza delle spalle. A grandi linee questa è la posizione delle gambe che deve ovviamente essere personalizzata in base all’individuo. Fondamentale è: fra la punta del piede davanti e il tallone del piede dietro ci deve essere della distanza, quella distanza si chiama asse di combattimento. C’è chi boxa più frontale, con un asse di combattimento più ampio, mentre chi boxa più laterale, ovviamente con un asse di combattimento più piccolo, più stretto. Ogni posizione è corretta, non esiste quella giusta o sbagliata, ma ogni impostazione ha i suoi vantaggi e svantaggi. Bisogna solo personalizzarsi la posizione della gambe, per sentirsi stabile il più possibile in modo da essere a proprio agio sul ring. Le gambe, infine, vanno leggermente piegate in modo da abbassare il baricentro.
La schiena deve rimanere sempre dritta.
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